domenica 13 gennaio 2019

Veronica e le Clarisse

L’ho incontrata per la prima volta in Cappella Universitaria a Tor Vergata, dove ho prestato servizio per un anno. Studentessa alla Sapienza, Veronica veniva all’università di Roma2 per un master di economia. Mi aveva chiesto subito di fare una chiacchierata: era alla ricerca per capire come e dove offrire la sua vita al Signore ed era molto attratta dalla vita missionaria. Ci siamo poi visti qualche altra volta, ma la diversità dei nostri impegni e la lontananza ci avevano fatto capire che non saremmo riusciti a frequentarci regolarmente.
Mi ha richiamato l’anno scorso. La sua ricerca l’aveva portata ad avere una forte attrazione per la vita di clausura e, dopo, aver conosciuto alcuni monasteri, la scelta era caduta sulle Clarisse del Monastero di Santa Chiara di via Vitellia a Roma. Ora mi chiedeva di essere il suo direttore spirituale.
Da allora ci siamo visti regolarmente, prima fuori e poi, durante il periodo del suo aspirandato, in monastero, dove ho scoperto una realtà bella, gioiosa, serena, numerosa. E sono cresciuto.
Oggi Veronica è entrata in probandato, tappa iniziale di un percorso sapientemente lungo. Alla piccola e breve liturgia, oltre a due amiche del monastero e al sottoscritto, erano presenti solo i genitori e un fratello.
Nel monastero restano le grate, non tanto per marcare una separazione, 
quanto per ricordare alle religiose il loro rapporto speciale con Dio.
Veronica ha bussato alla porta del monastero; la porta si è aperta e la madre abadessa le ha chiesto cosa desiderasse.
- Condividere la loro vita, la vita delle 25 sorelle che l’hanno accolta in cerchio e cantando.
Con i genitori e il fratello Tommaso.


Prima di bussare alla porta.
Abbiamo pregato con grande emozione con le parole di san Francesco, benedetto il tau che ha messo al collo, proclamato il vangelo della Samaritana. Poi in processione ci siamo diretti in chiesa per pregare l’ora media.Per finire siamo tornati in parlatorio, dove oltre alle religiose da una parte, dall’altra c’eravamo solo io e la famiglia: un momento di grande convivialità. E non c'è stato bisogno di dolci e bibite.
E il futuro?
Lo Spirito, che oggi, nella festa del battesimo del Signore, ha rivelato l’identità di Gesù, nella preghiera aiuterà Veronica a capire qual è la sua… e la nostra!

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